lunedì 30 maggio 2011

Il pensiero omeopatico

Statua del
dr. Samuel Hahnemann
L'omeopatia moderna ha circa 200 anni di storia. Il pensiero omeopatico può essere compreso e studiato a fondo grazie alle ricerche ed alle opere del dr. Samuel Hahnemann (1755-1853), medico tedesco, che nel diciottesimo secolo osservò e rielaborò il pensiero di Ippocrate sulla legge della similitudine. Ippocrate nasce nel V secolo (all'incirca 460-370 a.C.); egli è membro della casta degli Asklepiadi, medici appartenenti al ramo discendente dal mitico dio Asklepio (latino Aesculapius). Uno dei suoi pensieri rivoluzionari fu quello di ritenere ogni malattia, persino l'epilessia considerata da tutti malattia sacra, dovuta a cause naturali. Il suo trattato De morbo sacro è la conferma del distacco della malattia razionale da quella teurgica. Ippocrate separa nettamente la filosofia dalla medicina; sostiene che delle malattie è necessario trovare le cause, non accontentandosi di dar loro semplicemente dei nomi. Il suo contributo è stato quello di spiegare la medicina come derivazione di una sommatoria di precedenti elaborazioni, risultato quindi sia della pratica empirica che della acquisizione teorica. Queste due, messe insieme, possono dare come frutto nuove scoperte, maggiore conoscenza ed avanzamento scientifico. In pratica il metodo della medicina ippocratica è fondata sull'arte e sulla abilità, sintesi dell'abilità pratica e della conoscenza scientifica. Secondo Ippocrate una determinata terapia deve portare il malato a riacquistare l'equilibrio perduto attraverso una dieta, un corretto regime di vita o con interventi terapeutici, seguendo l'evoluzione naturale della malattia. La conoscenza medica e l'attenta osservazione del malato possono permettere al medico di formulare una diagnosi ed una prognosi; invece per mantenere la salute o per recuperarla sono fondamentali, come già detto, fattori come l'alimentazione, esercizio fisico, sonno.
È proprio su questa base che il dr. S. Hahnemann, riprendendo gli studi ippocratici, verificò la legge della similitudine sperimentalmente e la adottò per dare vita alla dottrina omeopatica; pare che Ippocrate stesso abbia provato a dare a chi vomitava il suo stesso vomito diluito in acqua al fine di fermare lo stimolo. Hahnemann introdusse due elementi alla terapia omeopatica: l'utilizzo di dosi molto diluite a livello infinitesimali e la suddivisione del paziente secondo "terreni". Questi terreni rappresentavano caratteristiche quali la costituzione, lo stato psichico e caratteriale, i sintomi e come questi si sarebbero presentati. Tutto questo porta a vedere il paziente proprio come lo vedeva Ippocrate: nella sua dimensione globale, quindi in modo olistico.
I cinesi pare abbiano cercato di curare malati di vaiolo con il residuo cutaneo (croste) degli stessi malati, dopo averlo polverizzato ed inalato come tabacco da fiuto. Il medico dr. Bruguiere (1734) fece degli esperimenti secondo il concetto omeopatico. Nel diciottesimo secolo il medico dr. Jenner (1749-1823) curò la sua intera famiglia con il metodo cinese prima menzionato per curare appunto il vaiolo, mentre nel 1774 il medico dr. Jesty vaccinò la sua famiglia nello stesso modo.
James Tyler Kent (1849-1916) ha iniziato i suoi lavori dopo Hahnemann; questi era un medico tradizionale. Come medico non riuscì a curare la moglie, si rivolse allora ad un omeopata per trovare la cura; dopo che la moglie guarì grazie a questa terapia, iniziò ad utilizzare lui stesso l'omeopatia.
Sono questi alcuni dei ricercatori che hanno dato vita a questo sistema curativo non invasivo e naturale.
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