venerdì 16 aprile 2010

I Metaprogrammi: Adeguanti/Disadeguanti (IV° parte)


Nei precedenti articoli abbiamo preso in considerazione i Sistemi Referenziali ed il processo di Allontanamento/Accostamento. Vediamo ora un altro ‘modello di comportamento’ che tutti noi utilizziamo nella nostra comunicazione e nel nostro modo di stabilire rapporti con altri. Si tratta della modalità Adeguante/Disadeguante; vediamo nello specifico questa modalità attraverso un esempio di comportamento. Due persone le quali manifestino rispettivamente una modalità adeguante ed una disadeguante osservano due automobili: stessa casa produttrice, stesso modello, stesso colore, l’unica differenza è che una è il modello base, l’altra è completa di optional. Anche se le auto sono visivamente uguali perché l’aspetto della carrozzeria è identica come anche la potenza del motore, saranno gli optional a fare la differenza come sedili in pelle contro sedili in stoffa, volante più sportivo in metallo contro volante in plastica, cruscotto sportivo contro cruscotto semplice, e via dicendo. A questo punto i nostri due osservatori potrebbero essere non in accordo sul confronto delle due auto. Il soggetto con modalità adeguante vede il mondo identificando prevalentemente le affinità, tende a vedere le somiglianze, in altre parole osservando le cose vede ciò che queste hanno in comune. L’altro osservatore è prevalentemente un disadeguante; tende primariamente a vedere sempre le differenze. Per stabilire se una persona è un ‘adeguante’ o un ‘disadeguante’ può essere sufficiente chiedergli quali sono a suo giudizio i rapporti tra una qualunque serie di oggetti o situazioni, basterà allora notare se la sua attenzione si focalizza sulle affinità o sulle differenze.
Possono due soggetti con queste modalità stabilire dei buoni rapporti professionali, o affettivi? Senz’altro. Non necessariamente un rapporto funzionante deriva dall’essere entrambi adeguanti o disadeguanti. Sarà allora la capacità di avvalersi entrambi delle caratteristiche dell’altro a far funzionare un rapporto. C’è da dire, comunque, che molte volte i disadeguanti tendono ad individuare differenze che potrebbero esasperare un soggetto adeguante, come del resto la situazione potrebbe capovolgersi; un disadeguante con mancanza di equilibrio potrebbe divenire il classico personaggio super critico il quale ha sempre da contestare tutto, al quale non va mai bene nulla, come d’altro canto un adeguante eccessivo potrebbe essere identificato come una persona senza carattere, senza fermezza, al quale va sempre bene tutto e difficilmente prende una posizione contrastando, se necessario, l’idea altrui.
In ultimo ricordiamo che quando sorgono divergenze fra questi due personaggi, essi si devono rendere conto che non esiste né il cattivo né quello in errore, ma solo vedute differenti. Per instaurare buoni rapporti non è necessariamente indispensabile essere sempre d’accordo o essere uguali: è necessario tenere presente che esistono modi differenti di percepire le cose ed imparare a rispettarsi ed apprezzarsi a vicenda.
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